La nostra filosofia
Come coltiviamo?
Nel 2010 abbiamo creduto nell’agricoltura conservativa. Ma perché questa scelta? Abbiamo innanzitutto optato per un’agricoltura sostenibile che garantisca la sostenibilità ambientale, ovvero un impatto zero o minimo sull’ambiente in maniera tale da garantire alle generazioni future una disponibilità di risorse non inferiore a quelle del passato.
L’agricoltura sostenibile si configura come un’alternativa all’agricoltura intensiva in un’ottica di salvaguardia, non solo dell’ambiente, ma anche della società.
In particolare, l’agricoltura conservativa si basa su tre principi: la riduzione delle lavorazioni, la copertura costante del terreno e la diversificazione colturale.
In altre parole, non si ara e affina più il letto di semina, ma vengono usate speciali attrezzature per seminare, evitando di invertire gli strati di suolo e di interferire con la struttura del terreno.
Nello specifico della semina noi utilizziamo la minima lavorazione, ovvero una tecnica che prevede la lavorazione del terreno a profondità non superiori a 15 cm.
Questa tecnica consente di ridurre gli stress sul terreno e di preservarne la sostanza organica, con vantaggi nel tempo in termini di economicità e sostenibilità delle lavorazioni.
Innanzitutto, la minima lavorazione si differenzia dall’agricoltura tradizionale per la mancanza di rovesciamento dell’asse superficiale del suolo, con una serie di conseguenze positive sui tempi di lavoro, il consumo di gasolio e la mineralizzazione della sostanza organica poiché sottopone il terreno ad un minor affinamento e lascia in superficie più residui culturali.
Dal punto di vista meccanico, ovviamente, è necessario ricorrere a macchine adatte a gestire opportunamente i residui, in grado di dissodare il terreno in un’unica passata. La miglior combinazione permette la miscelazione dei residui culturali precedenti, una riduzione delle perdite di suolo per erosione, una minor polverizzazione, un minor compattamento e un minor consumo di gasolio per unità di superficie.
L’obiettivo, quindi, è anche quello di aumentare la biodiversità nel suolo per la ricerca dell’equilibrio nutrizionale e ambientale.
Pertanto, come si può ottenere tutto ciò?
- Con l’utilizzo di fertilizzanti organici compostati, la pratica del sovescio, l’interramento dei residui colturali si aumenta la quantità e la qualità organica del suolo.
- Con rotazioni o avvicendamento delle colture: è la chiave inderogabile per la riuscita delle coltivazioni. La rotazione è il principale elemento di controllo delle infestanti, integrato da azioni meccaniche e di contenimento e prevenzione verso patologie e parassiti.
L’applicazione sistematica di queste tecniche contribuisce a creare equilibrio nell’azienda; qualora, comunque, si rendesse necessario intervenire per la difesa delle coltivazioni da parassiti e altre avversità, si può fare ricorso a prodotti ammessi dal regolamento europeo.
In autunno, il raccolto viene mietuto con l’utilizzo di una barra stripper. La raccolta del riso con questa tecnica "a strappo" presenta alcuni benefici tra cui la velocità di lavoro e il basso logorio della trebbiatrice, ma non è molto diffusa a causa della difficile gestione del residuo culturale poiché viene raccolta solo la spiga del riso ma la pianta rimane intera e in piedi.
Noi sfruttiamo questa tecnica e in una sola passata corichiamo e interriamo il residuo culturale dello "stripper". Questa tecnica riduce le perdite di azoto nell’atmosfera ed aumenta l’efficienza di fertilizzazione, con un minor impatto ambientale.
Inoltre, unitamente a questo passaggio, somministriamo concime liquido e seminiamo sovescio a spaglio con guida satellitare ad una velocità di lavoro di oltre 10 Km/h.
Nella minima lavorazione crediamo fortemente tutt’ora, tanto da aver voluto precisarlo nel logo con “Agricoltura a basso impatto ambientale”.
La nostra Vision
Il nostro lavoro nasce fondamentalmente dalla passione e dai valori che Rino ci ha trasmesso.
Il lavoro dell’agricoltore non è un mestiere semplice, richiede fatica, dedizione e molta pazienza. Al giorno d’oggi, infatti, restare al passo con la grande distribuzione non è semplice. Per noi la parola d’ordine è, infatti, la qualità dei nostri prodotti. Non siamo così forti da poter competere con i prezzi della grande distribuzione, ma possiamo distinguerci per il gusto e la qualità di prodotti 100% italiani.